A Viva Voce

Alcuni uomini e alcune donne di Corsica, premurosi del rinverdimento della lingua dotta dei nostri antenati hanno deciso di pubblicare questa rivista in lingua italiana. Essa è un nostro retaggio e un puntello per mantenere viva la lingua còrsa.
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Tempo d'estate, tempo di leggerezza.

 Maurizio per la nostra Lingua
Sabato 4 Agosto 2012

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Tempo d'estate, tempo di leggerezza. 
Ripensando ai tanti miei connazionali che ogni anno arrivano in Corsica per la prima volta, attratti dalla sua bellezza ma spesso senza conoscerne storia e cultura, e si meravigliano scoprendo che molti còrsi hanno cognomi straordinariamente familiari, mi è venuto in mente di fare un piccolo gioco.
Mi sono creato un piccolo "campionario" di cognomi còrsi, attingendo a quelli dei redattori, collaboratori e articolisti di "A Viva Voce", e ad altri di personaggi storici, letterati e poeti di cui la rivista si è occupata. Sono andato poi sul sito www.paginebianche.it, che contiene i nominativi di tutti gli abbonati al servizio telefonico italiano e mi sono divertito a vedere quanti di quei cognomi sono presenti anche in Italia. 
L'operazione è facilissima. Una volta sul sito basta effettuare la ricerca per cognome, senza digitare alcun indirizzo, e in un attimo si hanno i dati nazionali.
Ecco i risultati: Pietri 441, Colombani 312, Beretta 4.694, Belgodere 0, Giovannoni 628, Liccia 8, Multedo 16, Pucci 3.857, Tomasi 3.203, Luciani 3.732, Peretti 1.528, Marchetti 9.445, Beretti 182, Villa 21.400, Flori 398, Poli 7.738, Alessandri 1.308, Vinciguerra 1.699, Filippini 3.085, Simonpoli 0, Lucciana 2.226, Bonifacio 989, Carlotti 542, Versini 67, Cipriani 3.734, Casanova 1.747, Viale 1.977, Gaggioli 531, Perfettini 1, Mattei 3.344, Andreani 1399, Talamoni 71, Casta 104, Ferrari 30.850, Canioni 3, Renucci 61.
Naturalmente non ho trascurato il Padre della Patria (Paoli 4.492) e "Lui", il grande convitato di pietra della storia còrsa (Buonaparte 25, Bonaparte 76). 
I dati, comprensivi anche delle imprese ma da cui possono essere facilmente scorporati quelli relativi ai soli nuclei familiari, rivelano che quasi tutti i cognomi del mio limitatissimo campione sono presenti anche in Italia, con l'eccezione di Belgodere, che deriva da un toponimo esclusivamente còrso e Simonpoli, che potrebbe però derivare dall'unione del nome Simone, abbreviato in Simon, col cognome Poli.
Se ripetessimo questa prova con l'elenco che ho trovato sul link http://matera.voila.net/Malerba/cognomi_corsica_1800_1930.htm, in cui è riportato l'elenco dei cognomi usati in Corsica dal 1820 al 1930 (in gran parte tratto da: Paoli, Christian - Les noms de familles en Corse. Histoire et anecdotes - Paris : Archives & Culture, 2003), prima cioè della massiccia immigrazione di elementi esterni all'isola, i risultati sarebbero ancora più impressionanti.
Basti pensare che i nomi Rossi, Ferrari, Bianchi e Ricci, comuni in Corsica, occupano il primo, terzo, quinto e ottavo posto nella classifica dei dieci cognomi più diffusi in Italia!
Se poi qualcuno volesse scoprire in quale parte della penisola il suo cognome è più diffuso, può andare sul sito http://www.paginainizio.com/link.php?url=cognomi.sapere.alice.it, ricordandosi però che in Italia c'è stata una forte emigrazione interna, specie verso il nord e le grandi città e questo è un fatto di cui bisogna tener conto.
Cosa ho tratto da questo mio "esperimento" senza pretese? La convinzione di quanto possa essere facile per còrsi e italiani, specie oggi che esiste internet, trovare un pretesto, anche semplice come quello che mi sono inventato, per cominciare a "riscoprirsi" a vicenda.
In realtà i modi per riavvicinarsi sono tanti e le ragioni molto serie; ne è lucida, chiarissima testimonianza il bell'articolo di pietri.mariani che ho trovato, insieme ad un altro da lui scritto proprio sui cognomi còrsi, sul link http://www.agoravox.it/pietri-mariani,4634. Il racconto che l'autore fa del del suo personale e graduale percorso di riscoperta dell'Italia e della lingua italiana, vista come efficace sostegno per il còrso, è esemplare.
Vorrei quindi permettermi di invitare i còrsi, soprattutto quei giovani che non hanno ancora dimenticato la lingua dei nonni, a cercare il più possibile il contatto coi miei connazionali che arrivano sull'isola e di parlare con loro in còrso. Troveranno qualche stupido che non vorrà rispondere - ce ne sono in ogni nazione! - ma sono sicuro che i più si sentiranno incuriositi, contenti e lusingati nel ricevere l'attenzione di chi parla  un idioma così simile al loro e anche piuttosto sollevati nel non dover usare il francese, che spesso parlano non proprio bene. 
Un'altra cosa che potrebbero fare, quando è bassa stagione e il flusso degli italiani che vanno e vengono dalla Corsica si riduce, è quella di prendere il traghetto e sbarcare in Italia. Da Bastia in sole quattro ore si può arrivare a Livorno e da lì partire alla scoperta di quella Toscana che, oltre ad essere una delle più belle regioni italiane, per un còrso ha un valore storico, culturale e linguistico fondamentale.
Consiglio anche, con due ore di navigazione in più, una visita a Genova, l'antica" Dominante" alla quale il grande Paoli diede tanto filo da torcere, senza trascurare il resto della Liguria che è bellissima e dove il nostro turista, anche qui, potrà trovare una certa "aria di famiglia".
E non trascurino la Sardegna, distante appena undici chilometri di mare e cinquanta minuti di traghetto. Lì potranno scoprire addirittura una Nazione a parte, particolarissima, stupenda e in alcune parti somigliante alla loro e una lingua, almeno in Gallura e nel nord dell'isola, che alcuni considerano una variante del còrso. 
Perché poi non approfittare di Facebook e degli altri social network? Sarebbe bello se giovani còrsi e italiani cominciassero a chiedersi l'amicizia, magari proprio con la scusa di un cognome uguale, e iniziassero a parlarsi. 
"Salute! Mi chjamu Pascal. Aghjiu vent'anni. E tu, quant'anni hai?" 
"Ciao Pascal! Ti chiami Ricci come me! Ho diciotto anni e sono di Pisa. Ma tu di che regione sei?".
"Sto in Bastia".
"In Corsica! Che bella Bastia! L'ho visita l'anno scorso con i miei, prima di andare al mare a Portovecchio. Sai che mi sembrava una città della Liguria? Ma allora siamo vicini!".
Mi piacerebbe proprio sentire dialoghi come questo dai quali potrebbero nascere amicizie, inviti reciproci, scambi di visite e, perché no, anche qualche amore!
Sarebbe soprattutto un bellissimo modo per rendere quel breve tratto di mare che ci separa, anticamente solcato nei due sensi da mercanti, uomini di cultura e d'arme, religiosi e viaggiatori d'ogni genere un po' meno ampio di quanto, inspiegabilmente, sembra esser diventato oggi.
 Christian Petretto
Martedi 4 Giugno 2013

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Salve a tutti!
Io sono italiano, precisamente sardo, di Sassari. Le nostre belle isole un tempo erano chiamate "le isole gemelle", sardi e corsi hanno molte cose in comune. Nel nord della Sardegna anche la lingua si assomiglia al corso del sud.
Il motivo per cui vi rispondo però è un altro! Da circa 5 anni svolgo una ricerca sulla storia della mia famiglia e ho scoperto che i miei antenati erano sicuramente corsi. Il mio cognome, Petretto, esiste ancora in Corsica nella sua forma originale Petreto, con una sola t finale!
Credo che la sua origine venga dal paese Petreto-Bicchisano.
Mi farebbe piacere sapere qualcosa in più, soprattutto della storia di questo villaggio!!

Saluti da Sassari
Christian Petretto
 Maurizio per la nostra Lingua
Martedi 2 Luglio 2013

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Non ti devi scusare di nulla Leoni. Magari io scrivessi in francese o còrso come tu fai in italiano!
Le tue informazioni e i tuoi ragionamenti poi sono sempre molto interessanti.
Quanto al tuo nome perdonami: sugli elenchi telefonici italiani ci sono ben 4267 persone e 877 aziende che portano il nome LEONI!
Con simpatia e amicizia.
 enrico
Mercoledi 3 Luglio 2013

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Interessante quello che scrive l'amico Leoni. Una terapia ( o un'emozione) che dovrebbero tentare molti corsi. Recarsi in territorio italiano più prossimo alla loro isola e comunicare in italiano. Avere la sensazione di sentirsi a casa e appropiarsi della lingua (u' riaquistu). E come dice con tanta sincerità il Sig. Leoni, realizzare nella propria mente quanto è forte "l'idem sentire" con la popolazione italiana e con la lingua. Tutto questo è ovvio (si Leoni, ovvio) per noi che l'abbiamo sempre saputo con onestà intellettuale. Personalmente ho conosciuto dei corsi che hanno scoperto queste sensazioni (non in Toscana o in Sardegna) ma nella metropoli milanese , i quali mi hanno detto le stesse parole che ha scritto l'amico Leoni "noi qui ci sentiamo a casa nostra", lasciando intendere che non percepiscono le stesse sensazioni in territorio continentale francese.
 Maurizio per la nostra Lingua
Giovedi 4 Luglio 2013

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Caro Leoni, quella sensazione di sentirsi "in famiglia" quando ha visitato l'Italia, specialmente alcune regioni, è la stessa che ho avuto io quando sono andato in Corsica molti anni fa. Tutte le volte non mi è sembrato di essere in Francia, che conosco abbastanza bene ma in un'altra regione "italiana" sconosciuta, affascinante, bellissima e piena di sorprese. Purtroppo so che in questi ultimi anni la cultura e la lingua còrse hanno perso terreno rispetto a quelle francesi però vedo, girando su internet, che c'è ancora in molti còrsi un fortissimo desiderio di recuperare la propria identità. Andando su Youtube per esempio, ho trovato un filmato molto interessante e per me anche commovente (http://m.youtube.com/#/watch?v=6boHMXlBOjw&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3D6boHMXlBOjw) in cui si parla della creazione di un messale in còrso e della celebrazione della messa in questa lingua a Calenzana, in occasione della festa di Santa Reparata. Ebbene, posso assicurare che un italiano capisce tutto quello che viene detto nel filmato senza alcuna difficoltà e non ha certo bisogno di leggere i sottotitoli in inglese! Specialmente le parole del vescovo, Monsignor Angelo Giudicelli, pronunciate lentamente e in modo ben scandito sono chiarissime e il suo discorso sembra pronunciato in italiano. Mi chiedo come facciano alcuni a sostenere che fra le nostre lingue non esiste alcuna parentela! Credo invece che per dei giovani còrsi ormai totalmente francofoni sia importantissimo ascoltare o leggere testi in italiano o sentire musica italiana, non solo per imparare le tante parole che sono uguali o molto simili nelle due lingue ma soprattutto per imparare cadenze e accentazioni ormai dimenticate.
 Maurizio per la nostra Lingua
Venerdi 5 Luglio 2013

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Chiedo scusa, ho parlato sopra di Santa Reparata. Si tratta invece di Santa Restituta.
 GIANCARLO F.
Domenica 27 Ottobre 2013

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I cognomi delle maggior parte delle famiglie corse si trovano anche in italia. Moltissimi nomi di luoghi idem , il parlar corso e' definito un vernacolo dell'italiano , i nomi di molti piatti della cucina corsa li ritroviamo in quella italiana (recentemente ho scoperto che i pastori abruzzesi hanno anche loro il Fiadone), l'architettura della chiese e delle cappelle appartiene al romanico pisano, ed al barocco, progettisti compresi, Come si puo sostenere che la Corsica di oggi abbia origini storiche, culturali e linguistiche completamente distaccate da quelle della nostra penisola?
Perché alcuni corsi insistono nel cercare di dimostrare di non appartenere ad una societa' alimentata da massicce emigrazione d'italiani
inviati a partire all'incirca dall'anno 1000, dalla Repubblica di Pisa con lo scopo di sfruttare le possibilita' agricole dell'sola realizzando estensissime piantagioni di olivo e vigneti? Lo scambio di persone dalla terraferma all'isola e viceversa e' stato sempre molto intenso.
C'e stato anche un periodo in cui i lavoratori corsi si trasferivano in Maremma per necessita' di mano d'opera ; poi il fenomeno si e' invertito e sono stati i lavoratori italiani a venire in Corsica .
E che dire del quartiere del porto di Roma abitato interamente dai corsi cosi' come un o dei quattro quartieri in cui e' divisa la vecchia citta' di Orvieto e quella di Urbino?
A Fucecchio, cittadina della Toscana , il santo protettore e' S. Crisostomo, un corso.
In quasi tutte le citta' dell'Italia esiste una via Corsica .
Sulla scorta di queste elementari considerazioni , come si puo' sostenere che la Corsica abbia origini etniche tipicamente personali e che anche la lingua lo sia? Tutti i lavoratori che i Padroni facevano venire per motivi di agricoltura o di pastorizia arrivavano con il loro bagaglio culturale e linguistico che nei secoli si e' inserito nella societa' che si e' formata sulla base di questi elementi ,
E' fuori luogo dire che la Corsica sia un isola italiana. E' più giusto dire che essa fa parte delle regioni Italiche che con l'avvento del Regno d'Italia hanno perduto la loro identita' politica .
I Francesi non hanno tenuto conto del trattato di Versailles e si sono attribuiti ls Corsica anche se qualche storico sostiene che anche attualmente il vero proprietario e' lo stato Vaticano.
Cari amici e fratelli corsi non rinnegate la cultura che vi appartiene di diritto e di cui dovete essere fieri ,specie se la contrapponete a quella francese
Dell'uomo di Filitosa credo che non si possa trovare più alcuna traccia nel vostro DNA cosi' come da noi in Toscana sara' difficile trovare quello
dei nostri antenati etruschi
Riscopriamo con passione le radici che ci uniscono e che valorizzano moltissimo i nostri rapporti .
G.Carlo
 G,CARLO FILIPPI
Sabato 14 Dicembre 2013

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Caro Leoni,
Quello che dici è verissimo, ma L'etnia della popolazione corsa attuale da quale parte del mondo trae origine? Da dove sono venuti i suoi
antenati? Le vicende storiche sono chiare ed evidenti.
Un amichevole saluto
da G.Carlo
 thetall82
Martedi 5 Maggio 2015

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Volevo segnalare un portale nato da poche settimane su iniziativa di un gruppo di còrsi e di italiani, con lo scopo di fornire notizie di attualità, approfondimenti, sport, sulla Corsica, in lingua italiana,e di riavvicinare le due lingue sorelle còrso e italiano. Lo trovate all'indirizzo http://www.corsicaoggi.com e.. nant'a Facebook ;)
 thetall82
Martedi 5 Maggio 2015

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Volevo segnalare un portale nato da poche settimane su iniziativa di un gruppo di còrsi e di italiani, con lo scopo di fornire notizie di attualità, approfondimenti, sport, sulla Corsica, in lingua italiana,e di riavvicinare le due lingue sorelle còrso e italiano. Lo trovate all'indirizzo http://www.corsicaoggi.com e.. nant'a Facebook ;)
 Ilalto Ottantadue
Martedi 5 Maggio 2015

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Volevo segnalare un portale nato da poche settimane su iniziativa di un gruppo di còrsi e di italiani, con lo scopo di fornire notizie di attualità, approfondimenti, sport, sulla Corsica, in lingua italiana,e di riavvicinare le due lingue sorelle còrso e italiano. Lo trovate all'indirizzo http://www.corsicaoggi.com e.. nant'a Facebook ;)
 Paolo di Filippo
Martedi 2 Giugno 2015

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Vorrei fare una domanda ai foristi, ma perché è stata soppressa la linea che collegava Civitavecchia a Portovecchio? È un po' che me lo chiedo, forse che in Corsica si vuole disincentivare il turismo con l'Italia? Se non fosse così, sul piano commerciale è follia pura pensando che solo nel Lazio abitano quasi sei milioni di abitanti e quindi un bacino interessante di probabili turisti. Vi domando questo perché oggi comprando i biglietti di imbarco per Bastia via Livorno la ragazza dell'Agenzia mi diceva che negli anni passati quando era attiva la tratta di cui sopra, vendeva molti più biglietti per la Corsica rispetto ad ora. Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, spero di aver peccato!
 Paul Colombani
Martedi 2 Giugno 2015

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Credo che questo sia dietrologia. Le compagnie come la Corsica Ferries e la Moby, per esempio, hanno sempre sviluppato i collegamenti con l'Italia, non come le compagnie nazionali, Sncm e Tirrenia. Tuttavia seguono logiche commerciali. Non conosco i dati ma mi sembra che il numero di turisti italiani sia in calo rispetto agli anni '80. Sarà un effetto della crisi. Bisogna pensare che Livorno (e Savona) hanno come retroterra non solo l'Italia centrale e settentrionale, ma anche la Svizzera, la Germania, l'Olanda ecc. Comunque l'estate scorsa c'era un collegamento Piombino, Elba, Bastia.
 giancarlo
Mercoledi 3 Giugno 2015

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Credo che sin sia commettendo un errore di valutazione quando si parla del turismo italiano in Corsica.: I Traghetti. - Per cio' che riguarda i traghetti occorre osservare che che la loro frequenza e i porti di partenza e di arrivo sono determinati essenzialmente da elementi commerciali determinanti gli utili per la Compagnia armatrice , che cerca di limitare al massimo le spese, sia quelle relative alle tasse portuali ,sia al consumo di combustibile. La Corsica Ferries nelle stagioni in cui la corrente turistica si attenua trasporta tonnellate di materiali esportati dall' Italia in Corsica e' quindi evidente che la scelta dei porti d'imbarco dipende da questo fattore.Evidentemente Civitavecchia non aveva i requisiti commerciali e geografici ottimali come Livorno. Altro fattore negativo e' rappresentato dall'aumento dei biglietti Tutti i clienti abituali si lamentano per questo fattore e spesso limitano il numero delle loro "scappatelle" nell' isola. Savona oltre ad avere delle tasse portuali inferiori a quelle degli altri porti ,raccoglie il turismo dell'italia del nord e pure dell'Europa del Nord . Per quello che mi risulta non risente troppo della crisi. Arrivo ora al punto a mio avviso dolente della frequentazione turistica della Corsica. :"I prezzi." Molti italiani si lamentano generalmente del costo di un pasto al ristorante e qualche volta anche della qualita'. I vacanzieri estivi allora sono attirati per esempio dalle coste dell'adriatico sull'una e sull'altra sponda dove gli operatori turistici hanno dei prezzi molto piu bassi. La Corsica e' bella , i Corsi sono fratelli, si diventa amici facilmente , ma spesso anche una pizza e' troppo cara ............Ho espresso il mio pensiero in sintesi. Spero di non aver offeso nessuno.........
 Paul Colombani
Giovedi 4 Giugno 2015

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Hai detto tutto.
 Paolo di Filippo
Giovedi 4 Giugno 2015

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Buongiorno professore, buongiorno Giancarlo,
innanzitutto grazie delle spiegazioni, sempre accurate, ma tornando sul punto la mia oltre a essere una "ingenua" curiosità che coltivavo da un po' di tempo - essendo romano il mio porto di riferimento è Civitavecchia - è anche un osservazione oggettiva sul perché Civitavecchia va bene per la Sardegna e non per la Corsica, per inciso la prima a livello di costi non si discosta per nulla dalla seconda almeno per quanto riguarda la Costa Smeralda meta più gettonata del turismo di massa.

Inoltre, dall'esperienza comune da "uomo della strada" ho sempre trovato operatori turistici pronti a sconsigliare i soggiorni in Corsica con le più disparate motivazioni, del tipo sulla poca cordialità nei confronti degli italiani, sui costi, ecc. ecc. tuttavia ho sempre avuto il desiderio di visitare quest'isola di cui non conoscevo nulla e nel 2011 organizzai il mio primo sbarco in terra di Corsica, e solo dopo questo viaggio ho cominciato ad approfondire le questioni storiche dell'isola e a scoprirla, spero nessuno si offenda, come terra di "cultura" italiana e questo mi ha spinto a visitarla e rivisitarla ancora, ma dato che non tutti sono testardi come chi vi scrive e iniziative commerciali che promuovano il turismo italiano in Corsica non ne vedo giro, allora come ci si può lamentare dei pochi italiani in Corsica o del trend negativo degli ultimi anni! Forse è il caso che qualcuno dell'industria turistica si faccia delle serie domande e trovi altrettanto serie risposte (commerciali), come si dice, la pubblicità è l'anima del commercio, d'altronde come posso visitare qualcosa che non conosco nemmeno per cartolina?

Un'altra mia, sicuramente erronea, percezione e convinzione è che tra italiani e corsi sussistono dei reciproci pregiudizi i primi sono (siamo) mediamente ignoranti sulle questioni corse e troppo sbrigativi nel ridurre il popolo corso "tout court" come italiano e dall'altra parte i secondi (mediamente) interpretano tali affermazioni come un interesse invasivo degli italiani sulla Corsica che in realtà non esiste, mentre, al contrario esistono una spontanea e sana curiosità verso questo piccolo "mondo perduto".

Per finire, come ho già scritto in qualche post, ripeto volentieri in questa circostanza una mia costatazione. in Italia solo poche persone sanno che la Corsica non è terra straniera, ma un pezzo d'Italia o comunque di cultura italiana nel seno dello Stato francese che vale la pena visitare e studiare. Pertanto sarebbe bello e anche istruttivo che nelle nostre scuole venisse insegnata la storia della Corsica, della sua particolare lingua, dei suoi uomini e della loro opera, rendendoci tutti consapevoli del nostro passato comune, solo a titolo esemplificativo il sottoscritto ha scoperto Pasquali Paoli solo dopo aver visitato la sua terra natale rimanendo turbato di tale mia ignoranza decisi di approfondire l'argomento per non rischiare di appartenere alla schiera degli ignavi privi di idee proprie.

Cordialmente, un caro saluto dalla città eterna.
 GIANCARLO
Giovedi 4 Giugno 2015

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CARO PAOLO,
MI PARE EVIDENTE CHE SE LE COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE CHE HANNO UNA LINEA CON LA CORSICA NON SFRUTTANO CIVITAVECCHIA E' PER UNA CONVENIENZA COMMERCIALE. E SU QUESTO PUNTO C'E POCO DA CERCARE DI FAR LORO CAMBIARE IDEA.
IL FATTO DELL'INVITO A FARE DEL TURISMO IN CORSICA , DA PARTE DEGLI OPERATORI LOCALI ,SONO D'ACCORDO CHE DOVREBBE ESSERE PIU SOTTILE , ORGANIZZATO E CONVINCENTE . GLI ITALIANI CHE VANNO IN CORSICA PER LA MAGGIOR PARTE NON LO FANNO PER RAGIONI CULTURALI, ANCHE SE DI RAGIONI CULTURALI STORICHE E ARCHITETTONICHE CE NE SONO MOLTISSIME. LA BELLEZZA DEL MARE E DELLA NATURA E' IL CAPITOLO PIU IMPORTANTE CHE VIENE OFFERTO AI TURISTI, MA OGGI NON E' PIU DEL TUTTO SUFFICIENTE SPECIE PER I GIOVANI. VA CONSIDERATO CHE SOLO DA CIRCA SOLO 5O ANNI I CORSI HANNO DATO VITA ALL 'ATTIVITA' TURISTICA, E' TROPPO POCO PER FARSI UNA MENTALITA' SPECIFICA E CAPIRE DEL TUTTO LA STRATEGIA NECESSARIA. NEI MESI DI LUGLIO E AGOSTO L'ISOLA HA IL SUO BOOM TURISTICO CON MOLTI CAMPEGGIATORI E AFFITTUARI DI APPARTAMENTI . PER I TURISTI DI ELITE, CIOE' QUELLI CHE HANNO SOLDI DA SPENDERE C'E IN QUEI MESI TROPPA CONFUSIONE E DOPO , QUANDO LA CONFUSIONE SE NE VA QUESTI NON TROVANO GRANCHE'D FARE PER TRASCORRERE IL TEMPO LIBERO . QUINDI LE COSIDDETTE STAGIONI MORTE SONO CON UN TURISMO ASSENTE O QUASI . NON PARLO DEI PREZZI CHE IN PERIODO DI SOVRAFFOLLAMENTO NON SONO PARTICOLARMENTE ECONOMICI . I COMMERCIANTI PIAZZATI NEI POSTI STRATEGICI GUADAGNANO BENE . E NON VEDONO L'ORA DI ARRIVARE ALLA FINE DL MESE DI SETTEMBRE O ANCHE PRIMA, PER CHIUDERE "BOTTEGA"E ANDARE A FARE IL LORO VIAGGIO DI VACANZA . QUINDI E' MIA PRECISA CONVINZIONE CHE PER SVILUPPARE UNA COSTANTE ECONOMIA OCCORREREBBE INCENTIVARE CON VARIE INIZIATIVE LA PRESENZA DI TURISTI IN TUTTI I MESI DELL'ANNO , MAGARI CON L'AIUTO DEGLI AMMINISTRATORI REGIONALI E CON L'ORGANIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI, SPORTIVI ,ARTISTICI ETC ETC.








IL TEMPO LIBERO. LOCALI PER LE PERSONE DI UNA CERTA ETA' NON NE CONOSCO.
 GIANCARLO
Giovedi 4 Giugno 2015

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CARO PAOLO,
MI PARE EVIDENTE CHE SE LE COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE CHE HANNO UNA LINEA CON LA CORSICA NON SFRUTTANO CIVITAVECCHIA E' PER UNA CONVENIENZA COMMERCIALE. E SU QUESTO PUNTO C'E POCO DA CERCARE DI FAR LORO CAMBIARE IDEA.
IL FATTO DELL'INVITO A FARE DEL TURISMO IN CORSICA , DA PARTE DEGLI OPERATORI LOCALI ,SONO D'ACCORDO CHE DOVREBBE ESSERE PIU SOTTILE , ORGANIZZATO E CONVINCENTE . GLI ITALIANI CHE VANNO IN CORSICA PER LA MAGGIOR PARTE NON LO FANNO PER RAGIONI CULTURALI, ANCHE SE DI RAGIONI CULTURALI STORICHE E ARCHITETTONICHE CE NE SONO MOLTISSIME. LA BELLEZZA DEL MARE E DELLA NATURA E' IL CAPITOLO PIU IMPORTANTE CHE VIENE OFFERTO AI TURISTI, MA OGGI NON E' PIU DEL TUTTO SUFFICIENTE SPECIE PER I GIOVANI. VA CONSIDERATO CHE SOLO DA CIRCA SOLO 5O ANNI I CORSI HANNO DATO VITA ALL 'ATTIVITA' TURISTICA, E' TROPPO POCO PER FARSI UNA MENTALITA' SPECIFICA E CAPIRE DEL TUTTO LA STRATEGIA NECESSARIA. NEI MESI DI LUGLIO E AGOSTO L'ISOLA HA IL SUO BOOM TURISTICO CON MOLTI CAMPEGGIATORI E AFFITTUARI DI APPARTAMENTI . PER I TURISTI DI ELITE, CIOE' QUELLI CHE HANNO SOLDI DA SPENDERE C'E IN QUEI MESI TROPPA CONFUSIONE E DOPO , QUANDO LA CONFUSIONE SE NE VA QUESTI NON TROVANO UN GRANCHE DA FARE PER TRASCORRERE IL TEMPO LIBERO . QUINDI LE COSIDDETTE STAGIONI MORTE SONO CON UN TURISMO ASSENTE O QUASI . NON PARLO DEI PREZZI CHE IN PERIODO DI SOVRAFFOLLAMENTO NON SONO PARTICOLARMENTE ECONOMICI . I COMMERCIANTI PIAZZATI NEI POSTI STRATEGICI GUADAGNANO BENE . E NON VEDONO L'ORA DI ARRIVARE ALLA FINE DL MESE DI SETTEMBRE O ANCHE PRIMA, PER CHIUDERE "BOTTEGA"E ANDARE A FARE IL LORO VIAGGIO DI VACANZA . QUINDI E' MIA PRECISA CONVINZIONE CHE PER SVILUPPARE UNA COSTANTE ED EQUILIBRATA ECONOMIA OCCORREREBBE INCENTIVARE CON VARIE INIZIATIVE LA PRESENZA DI TURISTI IN TUTTI I MESI DELL'ANNO , MAGARI CON L'AIUTO DEGLI AMMINISTRATORI REGIONALI E CON L'ORGANIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI, SPORTIVI ,ARTISTICI ETC ETC.








 Paolo di Filippo
Venerdi 5 Giugno 2015

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[Ignorare]
In realtà pensavo ad iniziative dell'Assemblea di Corsica in analogia con quanto fanno le Regioni italiane che sono presenti autonomamente in manifestazioni internazionali con la promozione dei luoghi e dei prodotti tipici regionali, quando, non addirittura con sedi istituzionali in varie parti del mondo.
Un esempio sono le pubblicità che di tanto in tanto si vedono in città con immagini di spiagge e paesaggi favolosi della Calabria, della Sicilia e di altre regioni che invogliano il pubblico a passare una vacanza o un soggiorno in quelle terre. E' chiaro che queste cose sono possibili quando si fa sistema tra privati e pubblico con la finalità d'incrementare il benessere nella propria terra e dei propri abitanti.

Il tuo ragionamento sulle ragioni economiche non fa una piega, non avevo preso in considerazioni quanto da te sviscerato sulle tasse portuali e i maggiori costi in termini di carburante relativamente ai periodi morti.

Un'atra considerazione mi viene spontanea dal tuo ultimo post riguardo all'approccio lavorativo degli operatori turistici isolani, che, almeno da quello che mi scrivi, non vedono l'ora che finisca la stagione per rilassarsi. La stessa filosofia ce l'hanno nel Sud Italia, realtà da me frequentata praticamente da sempre, dove con quattro mesi di lavoro, anche duro, vogliono viverci tutto l'anno, è interessante questa analogia su come prendere la vita, probabilmente va bene così (dalle mie parti si direbbe finché dura fa verdura).
 Giancarlo
Sabato 6 Giugno 2015

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[Ignorare]
Ritorno sulle scelte di certi operatori turistici . La loro attivita' piu intensa nei mesi di luglio e agosto si basa su un turismo di massa e lo incentiva a tutto scapito su quello che potrebbe svilupparsi anche negli altri mesi se si desse vita ad altre iniziative per l utilizzo del tempo libero piu organizzate e invitanti. Ma per arrivare a questo occorrerebbe a mio,avviso un preciso indirizzo da parte delle amministrazioni che aiuti gli operatori dando loro precisi "indirizzi invece di lasciare a loro carico tutto il rischio del necessario investimento



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